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lunedì 22 luglio 2013

Cinipide Galligeno anche sul Monte Massico

Molti risponderebbero al titolo:.......grazie, hai scoperto l'acqua calda.....
In realtà sul Monte Massico, non sono presenti molte piante di castagno, se non sparuti esemplari, molti selvatici, che sono il frutto di tagli delle vecchie piante, quindi pensavo ad una sorta di zona ''snobbata'' dalla vespetta che ha messo in ginocchio i castanicoltori italiani.
In realtà quest'anno dopo una passeggiatina sulle colline avezzanesi ho constatato su alcune piante di castagno selvatico vecchie galle secche, quindi dell'anno precedente, e di conseguenza un'infestazione che risalirebbe a 2 anni fa, se non di più.
Anche nella zona di Carinola a ridosso del Massico e Cascano di Sessa Aurunca ci sono tante piante colpite, anche se non con grossi problemi.
Insomma, il Cinipide c'è, e si sta espandendo anche in zone dove sono presenti piante solitarie.
Sinceramente non so se sul Massico siano stati lanciati gli insetti antagonisti, ma alla fine qui non ci rimette nessuno, se non qualche contadino che raccoglie pochi frutti ogni anno!




venerdì 3 maggio 2013

Cinipide Galligeno, lotta e speranze.

Il Cinipide Galligeno, (Dryocosmus kuriphilus), è una piccolissima vespa proveniente dall'oriente che depone le uova nelle gemme dei castagni, sia selvatici che di allevamento, durante il periodo estivo.
All'apertura delle gemme nella primavera successiva, si notano, lì dove il Cinipide ha deposto le uova, delle galle, o deformità sulle foglie, piene di larve biancastre.
Verso la fine di maggio, escono le vespette dalle galle e vanno poi a deporre le uova in altre gemme, innescando un ciclo devastante per i boschi di castagno.
Il comune che maggiormente produce castagne nella nostra zona è Roccamonfina, e il Cinipide ha colpito inesorabilmente, riducendo la produzione di frutti, visto che le galle compromettono la crescita delle piante.
Si sta facendo molto anche a livello biologico, in tutta la penisola, con i famosi lanci, di un insetto antagonista del Cinipide, vale a dire il Torymus sinensis, che fra qualche anno dovrebbe almeno ristabilire un equilibrio naturale, all'interno dei boschi italiani, dove ci sono piante anche secolari ed altissime.
Inoltre si sta introducendo una varietà di castagno ibrido, ovvero Bouche de Betizac, che pare immune agli attacchi del Cinipide. Il frutto si presenta di grossa pezzatura, simile al marrone.
Al momento le uniche soluzioni sono queste, anche un pò a discapito delle tradizioni locali, poichè ogni comune italiano produttore di castagne ha una sua castagna particolare, che però il Cinipide attacca e ne riduce la produzione a discapito dell'economia locale.
Quindi non possiamo che affidarci alle istituzioni, e alla lotta biologica che riporterà alla quasi normalità la situazione. Sicuramente il Cinipide non verrà mai eliminato, poichè è stato ormai introdotto nel nostro ecosistema, ma potrà essere frenato, così come si frenano tanti parassiti ed insetti dannosi per le piante.
Nel territorio massicano ci sono delle piante di castagno, residui di vecchie piante poi tagliate,  ma sinceramente non so come sia la situazione.
Nei prossimi giorni andrò a farmi quattro passi sulle colline e vediamo un pò se il Cinipide ha attaccato anche quelle rare piante di castagno selvatico che sono presenti sul Massico.
A presto.