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giovedì 28 agosto 2008

28/08/08 Sopralluogo sul Massico: la macchia mediterranea sta rinascendo

Dopo un sopralluogo accurato sulle zone collinari di Avezzano di Sessa Aurunca, ho notato che la macchia maditerranea sta prendendo piede, lì dove prima mancava, a causa degli incendi che negli anni scorsi hanno devastato la montagna.

La prima pianta che ho visto rinascere con frequenza è il Sorbo (Sorbus domestica), un baluardo del bosco montano mediterraneo, che può raggiungere anche i 10 metri di altezza, che in antichità con i suoi frutti, le sorbe, arricchiva le dispense di ogni buon contadino, che le appendeva o le faceva maturare tra la paglia. Stanno crescendo parecchi Rovi da mora (Rubus fruticosus) causa l'abbandono dei terreni agricoli, regalando se non altro parecchie more agli amatori delle mermellate e delle confetture. Alcuni piccoli Corbezzoli (Arbutus Unedo) si rivedono fitti e disordinati nella montagna, ma anche sui bordi delle strade, e per quello che posso dire anche parecchie amarene (Prunus cerasus), spuntano fuori come funghi.
Il bilancio è positivo, solo che oggi bisogna stare attenti alla pulizia indiscriminata dei terreni soggetti a coltura. Il fatto è che lasciar crescere ad esempio i sorbi o i corbezzoli, non solo favorirebbe l'accrescimento di piante ormai dimenticate, ma aiuterebbe l'equilibrio delle flora del posto.

Che dire al prossimo sopralluogo vedremo cosa sarà successo.

Sorbo e corbezzoli nella macchia mediterranea

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